Cosa sono fabula e intreccio? Quando coincidono? E come riconoscerli nel testo narrativo? Stiamo parlando ovviamente dell’organizzazione degli avvenimenti all’interno di una narrazione; cerchiamo di approfondire meglio tutto ciò che bisogna sapere a riguardo.

Differenza tra fabula e intreccio: la definizione di fabula e intreccio

Il concetto di fabula viene introdotto per la prima volta nell’opera Morfologia di una fiaba di Vladimir Propp pubblicata nel 1928.  Il termine indica l’insieme degli elementi di una storia considerati nel loro ordine logico e cronologico; dunque, la fabula è la successione reale e naturale degli eventi. L’intreccio invece è la disposizione in cui vengono presentati dall’autore gli avvicendamenti e i fatti della storia.  

L’autore può infatti raccontare una storia sia rispettando la fabula, cioè mantenendo l’ordine naturale degli eventi, sia montandoli in modo personale, oppure secondo un ordine artificiale, per ottenere determinati esiti e suggestioni.

Quando fabula e intreccio coincidono

Quando l’intreccio segue l’ordine logico e cronologico delle vicissitudini narrate, viene a coincidere con la fabula. Molto spesso ciò accade nei testi destinati ai più piccoli, come le favole e le fiabe, o in qualunque scritto che debba essere semplice da capire. La storia, infatti, segue una linearità palpabile e percepibile.

In questo caso possiamo parlare anche di intreccio lineare. Dunque, in questa situazione, il tempo della storia (cioè la temporalità relativa ai fatti narrati) e il tempo del racconto (ovvero la temporalità relativa all’enunciazione della storia) combaciano.

Quando fabula e intreccio non coincidono

Abbiamo visto quindi che all’interno di un testo narrativo gli elementi non sono disposti necessariamente in ordine cronologico: l’autore può scegliere di raccontarli con un ritmo diverso, per rendere la storia più avvincente.

Le tecniche narrative utilizzate in questo caso, dette anche anacronie, sono:

  • Analessi (o flashback o retrospezione)

Consiste in un salto indietro nel tempo, raccontando avvenimenti che precedono il tempo presente. Solitamente, questa tecnica è usata per creare suspense in una storia, o per colmare lacune presenti nelle informazioni che si hanno su alcuni fatti cruciali, così come per spiegare la provenienza di un personaggio.

  • Prolessi (o flashforward o anticipazione) 

Si ha quando viene anticipato il racconto di un evento successivo, che accade nel futuro. È necessaria una notevole abilità per gestire una prolessi; infatti si rischia di rendere più difficile  l’immedesimazione del lettore con il protagonista, può creare false aspettative o vanificare successivi tentativi di creare suspense.

  • Montaggio alternato

È una tecnica che permette di alternare scene che si svolgono in parallelo o punti di vista diversi sulla stessa scena. Ciò che nella realtà accade contemporaneamente, nella narrazione ha bisogno di tempi successivi. Si possono anche alternare sviluppi diversi della medesima situazione iniziale; in questo caso avremo linee temporali distinte che si dipanano come vere e proprie fabule alternative.

Analessi e prolessi: strumenti per modellare l’intreccio

Per modificare l’ordine cronologico della narrazione, gli autori utilizzano tecniche come l’analessi e la prolessi.  Vediamo nello specifico con due esempi pratici di cosa si tratta. 

  • Analessi: conosciuta anche come flashback, consiste nel narrare eventi passati rispetto al momento presente della narrazione. Un esempio classico è l’Odissea, dove Ulisse racconta le sue avventure passate al re Alcinoo

  • Prolessi: o flashforward, anticipa eventi futuri rispetto al punto attuale della narrazione. In Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, l’incipit preannuncia il destino del protagonista, creando un senso di attesa nel lettore

Tecniche narrative e loro impatto sulla lettura

Attenzione perché l’uso di analessi e prolessi non solo altera l’ordine degli eventi, ma influisce anche sull’esperienza del lettore.

  • Creazione di suspense: anticipare eventi futuri può generare aspettativa e tensione

  • Approfondimento dei personaggi: i flashback possono rivelare motivazioni e background dei personaggi, rendendoli più tridimensionali.

  • Struttura narrativa complessa: l’alternanza di tempi può rendere la narrazione più coinvolgente e stimolante.

Esempi pratici di fabula e intreccio

Per comprendere ulteriormente la distinzione tra fabula e intreccio, consideriamo alcuni esempi:

  • I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni: la narrazione segue principalmente l’ordine cronologico (fabula), ma include analessi, come la storia della Monaca di Monza, che fornisce informazioni sul passato del personaggio

  • Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello: il romanzo inizia con la morte del protagonista e poi narra gli eventi che hanno portato a quella situazione, utilizzando un intreccio che differisce dalla fabula.

 

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