Cartelle, mezze cartelle, caratteri (spazi inclusi), caratteri (spazi esclusi), battute, parole, paragrafi, righe, pagine… ma come si fa a conteggiare la lunghezza di un testo?
Quando dobbiamo scrivere un testo per una presentazione o inviare un articolo a una rivista, o la bozza di un libro a una casa editrice ci vengono dati dei parametri relativi alla lunghezza massima (e anche minima a volte) che il nostro testo deve avere.
La lunghezza di un testo può essere misurata in diverse unità di misura, come abbiamo visto nel primo paragrafo: caratteri, parole, paragrafi, righe, … La cartella è però lo standard di riferimento più comune, ma come si fa a fare il passaggio da caratteri a cartella?
No panic!
Questo articolo è dedicato a tutti i metodi a vostra disposizione per conteggiare la lunghezza di un testo: mettiamo un po’ di chiarezza tra tutti i termini e le unità di misura.
Seguiteci!
Da caratteri a cartella: come faccio a contare quanto è lungo il mio testo?
Sapere con esattezza quanto è lungo il nostro testo è di fondamentale importanza quando lavoriamo con le parole e dobbiamo essere retribuiti a seconda della lunghezza dei nostri elaborati scritti. Di conseguenza, sapere che cos’è una cartella e quanti caratteri o parole contiene è essenziale.
Le cose si complicano anche perché le cartelle non sono tutte uguali e ad ognuna di esse corrisponde un rapporto diverso caratteri / parole.
Iniziamo con il mettere nero su bianco (e come potrebbe essere altrimenti in un blog dedicato al mondo della scrittura?) che cos’è una cartella.
Che cos’è una cartella
La cartella è l’unità di misura di un testo scritto, come il metro lo è per la lunghezza, il chilogrammo per il peso e via così.
Ma, mentre tutti noi abbiamo bene in mente a quanto visivamente corrisponda un metro o quanto sia pesante un kg, quando si parla di cartelle anche gli addetti ai lavori hanno qualche problema.
Questo perché la cartella non corrisponde al numero delle pagine, che variano a seconda del font e della formattazione.
La cartella si basa su un dato oggettivo, ovvero il numero di caratteri che sono contenuti in un documento.
Ma qui si apre un altro problema: quali sono i caratteri e come si contano? Gli spazi e i segni di interpunzione valgono? Cosa sono le battute?
Rispondiamo a queste domande nel prossimo paragrafo!
Da caratteri a cartella: come si contano i caratteri.
I caratteri comprendono le lettere, i numeri, i segni di interpunzione che compongono un testo, mentre le battute comprendono sia i caratteri sia gli spazi tra una parola e l’altra.
Di conseguenza, possiamo conteggiare un testo in due modi diversi:
- utilizzando i caratteri non conteggiando gli spazi;
- utilizzando le battute conteggiando anche gli spazi.
Facciamo un esempio per rendere più chiara la differenza:
Quest’estate voglio andare al mare
Questa frase è formata da:
- 6 parole;
- 30 caratteri;
- 34 battute.
È chiaro quindi che trovare una unità di misura che ci permetta di misurare la lunghezza di un testo in maniera univoca è fondamentale. Ecco quindi che la cartella arriva in nostro aiuto.
Da caratteri a cartella: tiriamo le somme
Possiamo paragonare la cartella a una confezione che contiene un determinato numero di caratteri. Un po’ quando compriamo un pacco di pasta: non ci interessa sapere quante penne o rigatoni ci siano al suo interno, quello che ci interessa sapere è se contenga o meno un kg di pasta.
La cartella editoriale è un ‘pacco’ che contiene 1800 battute, ovvero 1800 caratteri spazi inclusi.
Ad una cartella standard corrisponde una pagina standard composta da 30 righe con 60 battute ciascuna.
Le diverse tipologie di cartella
La cartella da 1800 battute è la cartella editoriale standard, quella più utilizzata. Ci sono però altre tipologie di cartelle che vengono utilizzate in contesti professionali diversi:
- La cartella universitaria: questo punto vi interessa se dovete scrivere una tesi, così, quando la vostra professoressa o il vostro professore vi chiederà di consegnare le prime tre o quattro cartelle del vostro elaborato voi saprete con esattezza quanto scrivere. Ogni Ateneo ha le proprie regole di formattazione che si riferiscono all’altezza dei margini, al carattere e alla sua dimensione, all’interlinea e alle impostazioni relative alle note a piè di pagina.
- La cartella legale: utilizzata principalmente in ambito notarile, corrisponde a 1.250 caratteri. Gli atti notarili vengono stampati su fogli protocolli che hanno caratteristiche particolari per quanto riguarda la spaziatura, i margini e le interlinee.
- La cartella commerciale: corrisponde a 1.500 caratteri ed è utilizzata nella redazione di contratti, questa tipologia di cartella è composta da 25 righe di 60 caratteri l’una.
Abbiamo visto come il conteggio della lunghezza di un testo possa diventare un’operazione complessa. Per queste ragioni, se si devono inviare manoscritti o articoli e non si vuole correre il rischio di fare brutti errori è sempre bene rivolgersi a un servizio di correzione di bozze o di editing, che oltre a correggere il testo, consiglia e indirizza l’autore verso forme e stili di scrittura più efficaci e persuasivi.